Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu/200

Da Wikisource.
160 le città italiane

Che ondoleggiavan nobilmente al vento
Su le libere antenne.
Partían gli audaci, e ripetean le rive
De’ naviganti il canto
E de le donne il pianto.
Cotal l’itala vergine apparía
Ringiovanita per la terza volta:3
Patrizia impareggiabile cadea,
E si levò plebea:
Discesa imperadrice entro la bara,
Risorse marinara,
Che splendida di maglie
Corse l’oceano, come in pria la terra,
A commerci, a battaglie;
E se lo scettro avito avea perduto,
Fe’ del remo uno scettro, e fu temuto.
Dall’aquila latina
Sorse un Lïon con l’ale, e il suo ruggito
L’Orïente contenne impaurito:4
Cadde Marte in ruina,
E da la rada ove Colombo nacque,
Volò san Giorgio a cavalcar su l’acque.

III.

     Veleggiando venía verso Aquilea5
Un dì l’Evangelista
Cui s’accompagna il re de le foreste,
Quando il nocchiero improvvido dall’ôra
Sospinto, in grembo d’una pigra e trista
Laguna si perdea
Tra un labirinto d’isolette meste.