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256 epicedio per una bimba.


     E mi dicesti con un fil di voce:
«Ricordati di me, che t’amai tanto.»
Piangevan tutti. Ella guardò la croce,
E passò. Io stetti in disperato pianto,

     Con la sua man di cera ne la mia,
Per quanta ora non so. So che un momento
Sentii la man che fredda divenía;
E caddi freddo anch’io sul pavimento.

     Ch’io mi ricordi? E non sai tu che spessi
Giorni venni a picchiar a la tua stanza,
Sperando ancor che tu mi rispondessi
Con quell’amor che avevi per usanza?

     Non sai che s’io sentía su la mia testa
Passeggiar due piedini pel soffitto,
Balzava a un tratto da la sedia, in festa;
Poi ricadeva dal dolor confitto?

     Ch’io ti ricordi? E non sai tu che mai
Donna non chiamo che Maria si appelli,
Che la miseria de’ tuoi lunghi guai
Nel devoto pensier non rinnovelli?

     Che dal tuo letto, donde quella sera
Spiegasti il volo che non à ritorno,
Ogni sera ti mando una preghiera
E in te riposo fin che spunta il giorno?

     Il paesello de le mie memorie
Rividi dopo molti anni passati,
E ne la mente ritessea le storie
Del mio mattino e i bei sogni beati.