Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu/318

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I TRE FIUMI.


          «Admonet et magna testatur voce per umbras.»




I.

     Di notte in su la sponda
Del Tevere deserto
Sedea mirando ascendere la bionda
Luna dietro i vapor de le maremme:
E come più salía
Per l’arco immenso de la eterna via
Farsi d’argento, tal che infin parea
Un fiore di ninfea
Per quelle intermìnate onde azzurrine
Guidato da correnti
Misterïose. Il lume
Latteo pioveva su le lunghe righe
De gli acquidotti, e sulla
Immensità de la campagna brulla.
I silenzi rompea
Talora un qualche sibilo lontano,
Al qual più lunge un altro rispondea,
E un frullo d’ale, e strani tonfi, e i mille
Indistinti sospiri, onde s’informa
La paurosa vita de la notte,