Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu/376

Da Wikisource.

NOTE.



(1) I Boemi ànno una natural attitudine alla musica, e però molti ne contano, e valenti, le bande musicali dell’Austria; le quali, quantunque roba nimica, bisogna confessarlo, suonano a maraviglia.

(2) Fiume della Croazia.

(3) Fiume dell’Ungheria.

(4) La Theiss, o Tibisco, è quel fiume ungherese, dietro la linea del quale si ripararon sulle prime i sollevati ad agguerrirsi.

(5) Fu a questo passo di Branisco, tenuto quasi insuperabile, che l’eroico Guyon con 8000 uomini snidò e sterminò un bel numero di Austriaci. Nel cuor del verno giunti gli Ungheresi a quel passo, portando di notte per sentieri lubrici e nevicati i cannoni a forza di spalla, fulminaron dall’alto il nimico, e parve cosa maravigliosa.

(6) Tutti sanno come i generali austriaci abbiano in Ungheria fatto bastonare parecchie donne.

(7) L’Ussaro, specie di magiarismo incarnato, come à in proprio la sua lancia e il suo destriero, così vuol avere anche il suo Dio, il suo Magyar Isten, il quale non à da pigliarsi pensiero delle grandi faccende del mondo, ma vive e regna nella sola Ungheria. A questo Dio paesano prega l’Ussaro prima di scagliarsi nella mischia. Petöfi canta di questo Iddio con filial tenerezza.

«Il tempo, grande fulminatore di popoli, ci avrebbe soffiati via, come granello di sabbia:

Questo Dio ci ascose sotto la sua ala, e l’uragano è passato innocuo sulle nostre teste.»