Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu/69

Da Wikisource.

LE PRIME STORIE.

CANTO.

 
     Itale genti, che per via passate,
Deh! vi punga pietà; siate cortesi
Al poeta che mèndica; un severo
Iddio m’impone sotto questi pioppi
Di piangare e pregar. Io non il vostro
Oro dimando. I rapidi puledri
Che il mercadante d’Albïon stemmato
Per i prati diffusi e per le siepi
Educava a le corse, abbian quell’oro:
La melodía che da le molli scene
Spande l’oblio sugli animosi sensi;
La sapïenza d’arrischiati salti
Procaci, e i piè di piuma, e i flessuosi
Ondeggiamenti di venali forme
Pubblicate sul palco, abbian quell’oro;
Abbian cantici e plauso, abbian corone,
Le corone di Italia, o verecondi;
Chè di lauri ferace è questa terra.
Limosinante insolito e sdegnoso,
Non chieggo a voi che un obolo d’amore
Per la povera Madre.