Pagina:Alencar - Il guarany, I-II, 1864.djvu/151

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vento, si avvicinò con gran cautela, e udì un mormorio di voci confuse, e il suono di uno strumento che cavava la terra.

Pery applicò l’orecchio, e procurò di scoprire ciò che passava là entro; ma era impossibile; non una apertura, non una fessura dava passaggio al suono o all’occhio.

Solo chi avesse viaggiato nei deserti e veduto quei cardi giganteschi, le cui larghe foglie, irte di spini, si intrecciano strettamente formando un alto muro di alcuni piedi di spessezza, potrebbe farsi un’idea della barriera impenetrabile, che circondava d’ogni lato le persone, di cui Pery udiva la voce senza distinguere le parole.

Frattanto questi uomini doveano esser entrati colà da alcuna parte; e questa non potea essere se non il ramo di un albero secco, che stendevasi sopra i cardi, e a cui si avvolgeva un cipò nodoso e forte come una spirale.

Pery studiava la posizione, e pensava in che modo potesse pervenire a conoscere quello che accadeva fra quegli alberi; quando una voce, che gli parve di riconoscere, sclamò:

— Per dio! eccola!

L’Indiano trasalì udendo questa voce, e risolse a qualunque costo di sapere ciò che faceano quegli uomini; presentì che ivi era un pericolo a scongiurare, e un nemico a combattere.

Nemico per avventura più terribile degli Ai-