Pagina:Alencar - Il guarany, II, 1864.djvu/110

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— Siate certo, padre mio, replicò il giovane, che saprò rispondere a questo debito di onore, non solo per riguardo alla vostra memoria, quanto in soddisfacimento de’ miei propri sentimenti.

— Tutta la mia famiglia, qui presente, disse il fidalgo volgendosi all’Indiano, ti è grata ancora una volta di ciò che facesti per noi; ci riunimmo tutti per augurarti un felice ritorno nel seno de’ tuoi fratelli e ai luoghi ove nascesti.

Pery fissò il suo sguardo brillante nel volto di ciascuna delle persone presenti, come per dar loro un addio, che i suoi labbri in quella congiuntura non potevano pronunciare.

Appena i suoi occhi si posarono sopra Cecilia, spinto da una forza irresistibile, attraversò la stanza, e andò ad inginocchiarsi a’ piè della sua signora.

La fanciulla trasse dal petto una piccola croce d’oro, sostenuta da un nastro nero, e la sospese al collo dell’Indiano:

— Quando saprai ciò che significa questa croce, ritorna, Pery.

— No, signora; donde va Pery nissuno ritorna.

Cecilia abbrividì.

Il selvaggio alzossi, e andò verso don Antonio de Mariz, che non potea frenare la sua emozione.

— Pery parte; tu lo comandi, egli obbedisce; prima che il sole lasci la terra, Pery lascerà la tua casa; il sole tornerà domani, ma Pery non tornerà. Reca la morte nel suo seno, perchè parte oggi; recheria la gioia, se partisse sulla fine della luna.