Pagina:Alencar - Il guarany, II, 1864.djvu/57

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Loredano si volse al tutto meravigliato; dipoi alzò le spalle, come se la dimanda del suo compagno non meritasse risposta.

Ruy Soeiro che conosceva il carattere di costui, comprese il gesto; un resticiuolo di generosità, che ancora viveva in fondo al suo cuore corrotto, lo portò ad afferrare il braccio del compagno per rattenerlo.

— Volete che sbagli?... disse Loredano.

— È un delitto inutile! riprese Bento Simoes.

Loredano fissò in lui uno sguardo freddo, come il contatto dell’acciaio brunito.

— Ve n’ha un più utile, amico Simoes; ce ne occuperemo a suo tempo.

E senz’aspettare la replica, misesi per gli arbusti che coprivano la campagna in quel luogo, e tenne dietro ad Alvaro che continuava lentamente il suo cammino.

Il giovane, quantunque preoccupato, avea già da molto tempo acquistato l’abito di quella vita arrischiata dei nostri cacciatori dell’interno, che corrono per le foreste ancor vergini.

Quivi l’uomo vedesi circondato d’ogni lato da pericoli: di fronte, alle spalle, a sinistra, a destra, dall’alto, dal basso può sorgere d’improvviso un nemico nascosto nel fogliame, e che si accosta senz’esser veduto.

L’unica difesa è la finezza dell’udito, che a distinguere tra i rumori vaghi della foresta quello che è prodotto da un’azione più forte, che non è quella del vento; e la prontezza e l’acume della