Pagina:Alencar - Il guarany, II, 1864.djvu/7

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Frate Angelo trovavasi allora in quel luogo come missionario, coll’incarico di catechizzare e aver cura delle anime fra i gentili di quei dintorni; in sei mesi di apostolato era riuscito a ragunare alcune famiglie, che in breve sperava ridurre al grembo della Chiesa.

Era un anno che avea ottenuto dal priore generale dell’Ordine del Carmelo la grazia di passare dal suo convento di S. Maria transteverina in Roma, all’altro fondato dal suo Ordine nel 1S90 al Rio de Janeiro per dedicarsi ai travagli delle missioni.

Tanto il generale quanto il provinciale in Lisbona, tocchi da quell’ardente fervore apostolico, lo aveano raccomandato espressamente a frate Diego del Rosario, allora priore del convento del Carmelo al Rio de Janeiro, con invito di adoperare nel servigio del Signore e nella gloria dell’Ordine della Beatissima Vergine del Monte Carmelo, il santo zelo del loro confratello Angelo.

Ecco perchè quest’uomo, uscito in Europa da genitori di bassa condizione, trovavasi allora nei deserti del Rio de Janeiro, appoggiato a quella colonna, contemplando l’uragano che ad ogni istante raddoppiava di furore.

— Partirete ancora questa notte, Fernando Aines? disse colui che giaceva nell’amaca.

— Prima degli albori; rispose l’altro senza voltarsi.

— E il tempo che fa?

— Non è ciò che mi turba, ben lo sapete, mastro Nunes. Questa maledetta caccia!...