Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/197

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Perciò di tratto in tratto alcuno di loro si alzava e accostandosi al frate gli rimproverava la sua perversità, e lo caricava di contumelie e di oltraggi; e Loredano si contorceva di rabbia, ma non proferiva una parola, perchè i suoi carnefici aveanlo minacciato di tagliargli la lingua.

Ayres Gomes venne a chiamare gli avventurieri da parte di don Antonio de Mariz; tutti si affrettarono ad obbedire, e poco dopo entrarono nella sala ov’era raccolta la famiglia.

Trattavasi di una sortita, onde procacciar viveri per gli abitatori della casa, finchè don Diego avesse tempo di giungere col soccorso, di cui era andato in cerca.

Don Antonio non si tenne che dieci uomini per propria difesa; gli altri partirono con Alvaro: se riuscivano, ci era ancora una speranza di salvezza, se fallivano, gli uni e gli altri, quanti e quali fossero, morrebbero da cristiani e da Portoghesi.

Fu subito apparecchiata la spedizione, e favoriti dal silenzio della notte partirono e internaronsi nella foresta; doveano allontanarsi senza esser visti dagli Aimorè, e procacciarsi nelle vicinanze un’ampia provvigione di viveri.

Durante la prima ora che seguì alla partenza, i rimasti, coll’occhio teso, ascoltavano colla tema di udire ad ogni istante lo strepito delle armi, nunzio di un combattimento fra gli avventurieri e gli Indiani.

Tutto rimase in silenzio, e una speranza, ben-