Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/230

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— No, Pery: quello che mi proponi è impossibile. Don Antonio de Mariz non può abbandonare la sua casa, la sua famiglia e i suoi amici nel momento del pericolo, ancorchè fosse per salvar le cose che più ama in questo mondo. Un fìdalgo portoghese non può fuggire avanti al nemico, qualunque egli sia; muore vendicando la sua morte.

Pery fece un gesto di disperazione.

— Quindi non vuoi salvar la signora?

— Non posso, rispose il cavaliere; il mio dovere mi comanda di restare, e di partecipare alla sorte de’ miei compagni.

L’Indiano nel suo fanatismo non comprendeva che ci potesse essere una ragione capace di sacrificare la vita di Cecilia, che per lui era sacra.

— Pery credeva che tu amassi la signora! diss’egli fuori di sè.

Don Antonio lo guardò con un’espressione piena di nobiltà e di decoro.

— Ti perdono l’offesa che mi fai, amico; perchè è anche una prova della tua gran devozione. Ma, credimi, se occorresse ch’io dovessi votarmi solo al barbaro sacrifizio dei selvaggi per salvar mia figlia, lo farei sorridendo.

— E perchè ricusi ciò che Pery ti chiede?

— Perchè?... Perchè quello che tu chiedi non è un sacrifizio, è una viltà; è un tradimento. Abbandoneresti tu tua moglie, i tuoi compagni per scampare dal nemico, Pery?...

L’Indiano abbassò il capo tristamente.