Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/241

Da Wikisource.

— 99 —

il senso d’orgoglio che s’impadroniva di lui, pensando che era bastato il suo coraggio e la sua forza per vincere tutti gli ostacoli, e mandar ad effetto la missione di cui s’era incaricato.

Quando il sole, nel mezzo del suo corso, versava torrenti di luce su quel vasto deserto, Pery si accorse che era tempo di riparar Cecilia da quei raggi cocenti; e fece approdar la piroga alla riva del fiume all’ombra di un padiglione di alberi.

La fanciulla, avvolta nel suo manto di seta, col capo appoggiato sulla prora della barchetta, dormiva ancora lo stesso sonno tranquillo della sera; il colore del volto avea fatto ritorno, e sotto la bianchezza trasparente della cute splendeva quel roseo incarnato, quel colorito soave, che solo la natura, artefice sublime, sa creare.

Pery prese la piroga tra le braccia, come fosse una cuna, e la posò sull’erba che copriva la sponda del fiume; dipoi si assise da lato, cogli occhi fissi sopra Cecilia, aspettando che si destasse da quel sonno prolungato, che cominciava ad inquietarlo.

Tremava al pensiero del cordoglio che proverebbe la fanciulla apprendendo la sventura di cui egli era stato testimonio la sera innanzi; e non si sentiva bastante forza per rispondere al primo sguardo di stupore, che essa getterebbe attorno di sè, tosto che si svegliasse nel mezzo del deserto.

Finchè durò il sonno, Pery, col braccio appog-