Pagina:Alfieri, Vittorio – Della tirannide, 1927 – BEIC 1725873.djvu/246

Da Wikisource.
240
ii. del principe e delle lettere
 



robusta tempra vi nasceano: e le piante, nello stesso terreno, rinascono pur sempre le stesse, ancorché per alcun tempo le disnaturi a forza il malvagio cultore. Parmi in oltre che l’Italia dal presente suo stato politico possa, piú che niun’altra regione di Europa, ricever favore. Divisa in molti principati, e debolissimi tutti, avendone uno nel suo bel centro, che sta per finire, e che occupa la miglior parte di essa, non potrá certamente andare a lungo, senza riunirsi almeno sotto due soli principi, che, o per matrimoni dappoi, o per conquista, si ridurranno in uno. Quell’uno poscia, come potentissimo, oltre ogni limite abusando anche in casa del suo eccessivo potere, dagli italiani (che allora riuniti tutti ed illuminati avranno imparato a far corpo ed a credersi un solo popolo) dagli italiani riuniti verrá poi allora quell’uno e la sua fatale unitá, abolito, e per molte generazioni abborrito e proscritto. L’Italia in oltre ha sempre racchiuse in se stessa (piú per non scordarsene affatto il nome, che per goderne i vantaggi) alcune repubbliche, le quali benché affatto lontane da ogni vera libertá, avranno però sempre insegnato agli italiani, che esistere pur si può senza re; cosa, di cui la cólta ma troppo guasta Francia non ardirá forse mai persuadersi1. L’Italia non è spogliata affatto, né lo è stata mai, di un certo amore del grande e del bello, che ad altro manifestar non potendosi, traluce pure nei suoi moderni sontuosi edifizi cosí privati che pubblici. Serbano gl’italiani una certa fierezza di carattere, ancorché mista di servile viltá; e misto al timore della oppressione serbano un certo generoso implacabile sdegno contro all’oppressore; onde essi incensano sì, e si prosternano all’assoluto potere, ma lo esecutore di esso ne sfuggono sempre, ed in cuor l’abborriscono. Gl’italiani in ciò sono affatto diversi dai francesi. Questi, come nazion militare, con una minore apparente viltá corteggiano il re, ma con assai maggiore avvilimento il principato vezzeggiano ed il principe adorano. Tutti questi sovrammentovati piccioli sintomi di addormentato ma non estinto grand’animo credere mi fanno e



  1. Questo libro era scritto nel 1784.