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Pagina:Alfieri, Vittorio – Della tirannide, 1927 – BEIC 1725873.djvu/45

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libro i - capitolo vii
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E non paia contraddizione il dire che senza soldati non sussisterebbe il tiranno, dopo aver detto di sopra che non sempre i tiranni hanno avuto eserciti perpetui. Coll’accrescere i mezzi di usare la forza, hanno i tiranni accresciuta la violenza in tal modo che, se ora quei mezzi scemassero, verrebbe di tanto a scemare nei popoli il timore, che si distruggerebbe forse la tirannide affatto. Perciò quegli eserciti, che non erano necessari prima che si oltrepassassero certi limiti, e prima che il popolo fosse intimorito e rattenuto da una forza effettiva e palpabile, vengono ad essere necessarissimi dopo: perché natura dell’uomo è che chiunque per molti anni ha avuto davanti agli occhi e ceduto ad una forza effettiva, non si lasci piú intimorire da una forza ideale. Quindi, nel presente stato delle tirannidi europèe, al cessare dei perpetui eserciti, immantinente cesseran le tirannidi.

Il popolo non può dunque mai con verisimiglianza sperare di vedersi diminuito o tolto questo continuo aggravio ed obbrobrio, dello stipendiare egli stesso i suoi propri carnefici, tratti dalle sue proprie viscere, e cosí tosto immemori affatto dei loro piú sacri e naturali legami. Mail popolo1 ha pur sempre non la speranza soltanto, ma la piena e dimostrata certezza di tôrsi egli stesso questo aggravio ed obbrobrio, ogniqualvolta egli, veramente volendolo, non chiederá ad altrui ciò che sta soltanto in sua mano di prendersi.

Ogni tiranno europeo assolda quanti piú può di questi satelliti, e piú assai che non può; egli se ne compiace, se ne trastulla e ne va oltre modo superbo. Sono costoro il vero e primo



  1. E una volta per tutte mi spiego che io, nel dir «popolo», non intendo mai altro che quella massa di cittadini e contadini piú o meno agiati, che posseggono propri lor fondi o arte, e che hanno e moglie e figli e parenti: non mai quella piú numerosa forse, ma tanto meno apprezzabile classe di nullatenenti della infima plebe. Costoro, essendo avvezzi di vivere alla giornata; e ogni qualunque governo essendo loro indifferente, poiché non hanno che perdere; ed essendo, massimamente nelle cittá, corrottissimi e scostumati, ogni qualunque governo, perfino la schietta Democrazia, non dée nè può usar loro altro rispetto, che di non lasciarli mai mancare né di pane, né di giustizia, né di paura. Che ogniqualvolta l’una di queste tre cose lor manchi, ogni buon ordine di societá può essere in un istante da costoro sovvertito, e anche pienamente distrutto.