Pagina:Alfieri, Vittorio – Della tirannide, 1927 – BEIC 1725873.djvu/65

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libro i - capitolo xi
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esclusivamente nelle mani dei nobili; dal che ne risulta che i sacerdoti doppiamente dannosi riescono al pubblico bene.

E benché in Inghilterra vi siano per ora e nobili e libertá, non mi rimuovo io perciò in nulla da questo mio su mentovato parere. Si osservi da prima che in Inghilterra i veri nobili antichi, nelle spesse e sanguinose rivoluzioni erano presso che tutti spenti; che i nuovi nobili, usciti di fresco dal popolo per favor del re, non possono in un paese libero assumere né in una né in due generazioni quella superbia e quello sprezzo del popolo stesso, fra cui serbano essi ancora i loro parenti ed amici; quella superbia, dico, che vien bevuta col latte dai nobili antichi, interamente staccati nelle nostre tirannidi da tempo immemorabile dal popolo, di cui sono lungamente stati gli oppressori e tiranni. Si osservi in oltre che i nobili in Inghilterra, presi in se stessi, sono meno potenti del popolo; e che, uniti col popolo, sono piú che il re; ma che, uniti col re, non sono però mai piú che il popolo. Si osservi in oltre che se in alcuna cosa la repubblica inglese pare piú saldamente costituita che la romana, si è nell’essere in Inghilterra la dissensione permanente e vivificante, non accesa fra i nobili e il popolo come in Roma, ma accesa bensí fra il popolo e il popolo; cioè, fra il ministero e chi vi si oppone. Quindi, non essendo questa dissensione generata da disparitá di ereditario interesse, ma da disparitá di passeggera opinione, ella vien forse a giovare assai piú che a nuocere; poiché nessuno talmente aderisce a una parte ch’egli non possa spessissimo passare dalla contraria, nessuna delle due parti avendovi interessi permanentemente opposti, e incompatibili col vero bene di tutti. Una nobiltá dunque cosí felicemente rattemperata come la inglese lo pare, per certo riesce assai meno nociva che ogni altra; e al potersi veramente far utile al pubblico, altro forse non le mancherebbe che di non essere ereditaria. Una classe di uomini principali, e non amovibili membri del governo, ov’ella fosse creata dalla vera virtú e dai liberi suffragi di tutti, vi riuscirebbe veramente onorevole, e giustamente onorata; e grandissima emulazione di virtú si verrebbe ad accendere fra i concorrenti ad essa. Ma