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lettera di ranieri calzabigi 13

immagini, stenta ad avvilirsi nelle smorfie amorose; e quando lo fa, ci rappresenta Polifemo che vuol vezzeggiare con Galatea. Ma si osservi, che tutti altresí i suoi personaggi son somiglianti nel gigantesco suo, nella sua ruvidezza. Corneille è quasi sempre al di lá della natura; le sue figure sono costantemente massicce e stragrandi; il sentenzioso di Lucano, il rettorico di Seneca sovente vi s’incontra: anche esso, cercando imitarli,

Nubes et inania captat;

e quando con simulata delicatezza vorrebbe pure nella passione d’amore ingentilire i suoi eroi, siccome lo spiega senza sentirlo, vi si scopre subito l’artifizio.

Crebillon, suo ammiratore e discepolo, è sempre nero, e troppo nero; e il suo stile è difettoso e inelegante. Voltaire trascura i suoi piani, onde sovente inciampa nell’inverisimile; e basta solo a provarlo la sua Semiramide, del di cui troppo inverisimile piano uscí, pochi anni sono, una giudiziosa insolubil critica in Londra. Non ha sfuggito affatto il difetto della declamazione, non quello di travestire i suoi personaggi alla francese. Non mi dilungherò in altre prove, per non esser tedioso.

    trova in tutti i tragici antichi e moderni. Tali sono quelli che pronunzia Clitennestra nel momento che crede sacrificarsi la figlia: scena IV, atto V, dell’Ifigenia.

    Quoi! pour noyer les Grecs et leurs mille vaisseaux,
    Mer, tu n’ouvriras pas des abîmes nouveaux?
    Quoi! lorsque les chassant du port qui les recele
    L’Aulide aura vomi leur flotte criminelle,
    Les vents, les mêmes vents, si longtemps accusés.
    Ne te couvriront pas de ses vaisseaux brisés?
    Et toi, Soleil, et toi, qui dans cette contrée
    Reconnois l’héritier et le vrai fils d’Atrée,
    Toi qui n’osas du pere éclairer le festin,
    Recule, ils t’ont appris ce funeste chemin!
    Mais cependant, ô ciel! ô mère infortunée!
    De festons odieux ma fille couronnée
    Tend la gorge aux couteaux par son pere apprêtés!
    Calchas va dans son sang... Barbares, arrêtez!
    C’est le pur sang du Dieu qui lance le tonnerre...
    J’entends gronder la foudre, et sens trembler la terre;
    Un Dieu vengeur, un Dieu fait retentir ses coups.

    Oh divino entusiasmo! oh modello d’eloquenza incomparabile per ogni secolo, per ogni nazione! oh impeto tragico inimitabile! Son giusto, ma dovrebbe essere a noi resa egual giustizia dagli scrittori francesi.