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lettera di ranieri calzabigi 15

In questi, io raffiguro gli atti di una tragedia. Quelle situazioni, che fossero piú idonee a svelare i caratteri de’ personaggi introdotti, e le passioni che gli agitavano, e quelle che piú movimento ad esse somministrassero, sicuramente dal pittor-poeta sarebbero preferite; perché queste situazioni appunto cagionano nello spettatore maggior diletto, curiositá, sorpresa, e interesse.

Il primo suo quadro però rappresentar potrebbe l’armata navale greca nel porto d’Aulide ancorata, colle bandiere e fiamme non agitate dal vento; e soldati e marinari oziosi e inoperosi sul lido. Sul davanti, da una parte, dipingerebbe la real tenda di Agamennone, in cui da’ capitani con Calcante si terrebbe consiglio, a trovare il mezzo di placar gli Dei per conseguire il vento, onde navigare a’ lidi troiani. Principalissima figura in questo quadro dovrebbe esser Calcante, che, invasato, annunzia lo sdegno de’ Numi, e la consulta da farsi dell’oracolo di Apollo, accennando un tempio in lontano sopra un promontorio inalzato: proposizione alla quale Agamennone e gli eroi greci mostrano di acconsentire.

Il secondo quadro (che ben può stare nello stesso primo atto) sarebbe l’arrivo pomposo al campo di Clitennestra moglie, e d’Ifigenia figlia di Agamennone. È questa, promessa sposa ad Achille. Le principesse, allo scendere d’un superbo cocchio, sono da Agamennone, da’ capitani greci, e da Achille incontrate. Il seguito delle medesime, con quello degli eroi (che io riguardo come i cori di una tragedia) esprimono la comune approvazione degli illustri sponsali, la comune allegrezza. Achille, Ifigenia, Clitennestra, Agamennone mostrano l’eccesso del loro giubbilo.

Nel terzo quadro si vedrebbe un’ara in lontano, verso la quale a celebrare il grande imeneo, s’incamminano lieti gli sposi, Agamennone, Clitennestra, ed il seguito de’ principali del greco esercito. Spettatori e spettatrici, coronati di fiori, cantano l’epitalamio al suono di numerosi strumenti. Questo gruppo occuperebbe una parte del quadro: dall’altra, in severo sembiante, accompagnato da sacerdoti e sacrificatori, si presenterebbe Calcante. Sarebbe la comitiva degli sposi in faccia a lui soffermata: si vedrebbero turbarsi Clitennestra ed Agamennone; e quella, in atto di venir meno, sostenersi da due sue seguaci: smarrita Ifigenia s’appoggerebbe ad Achille; infiammato, e acceso di sdegno l’eroe si vedrebbe in sembiante minaccioso: stupiti si rappresenterebbero i capitani del seguito; mentre che Calcante, accennando, pronunziato l’oracolo, e vibrando il sacro ferro verso Ifigenia, esprimerebbe esser lei appunto la vittima che il cielo domanda.