Tutto ei mi ha tolto il dí, che te mi tolse.
Isab. Prence, ch’ei t’è padre e signor rammenti
sí poco?...
Carlo Ah! scusa involontario sfogo
di un cor ripieno troppo: intera aprirti
l’alma pria d’or, mai nol potea...
Isab. Né aprirla
tu mai dovevi a me; né udir...
Carlo T’arresta;
deh! se del mio dolore udito hai parte,
odilo tutto. A dir mi sforza...
Isab. Ah! taci;
lasciami.
Carlo Ahi lasso! Io tacerò; ma, oh quanto
a dir mi resta! Ultima speme...
Isab. E quale
speme ha, che in te non sia delitto?
Carlo ...Speme,...
che tu non m’odj.
Isab. Odiarti deggio, e il sai,...
se amarmi ardisci.
Carlo Odiami dunque; innanzi
al tuo consorte accusami tu stessa...
Isab. Io profferire innanzi al re il tuo nome?
Carlo Sí reo m’hai tu?
Isab. Sei reo tu solo?
Carlo In core
dunque tu pure?...
Isab. Ahi! che diss’io?... Me lassa!.
O troppo io dissi, o tu intendesti troppo.
Pensa, deh! chi son io; pensa, chi sei.
L’ira del re mertiamo; io, se ti ascolto;
tu, se prosiegui.
Carlo Ah! se in tuo cor tu ardessi,
com’ardo e mi struggo io; se ad altri in braccio
ben mille volte il dí l’amato oggetto
V. Alfieri, Tragedie - I. |
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