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al nobil uomo

IL SIGNOR PASQUALE DE-PAOLI

propugnator magnanimo de’ Corsi.

Lo scrivere tragedie di libertá nella lingua d’un popolo non libero, forse con ragione parrá una mera stoltezza, a chi altro non vede che le presenti cose. Ma chiunque dalla perpetua vicenda delle passate argomenta le future, cosí per avventura giudicar non dovrá.

Io perciò dedico questa mia tragedia a voi, come a uno di quei pochissimi, che avendo idea ben diritta d’altri tempi, d’altri popoli, e d’altro pensare, sareste quindi stato degno di nascere ed operare in un secolo men molle alquanto del nostro. Ma siccome per voi non è certamente restato che la vostra patria non si ponesse in libertá, non giudicando io (come il volgo suol fare) gli uomini dalla fortuna, ma bensí dalle opere loro, vi reputo pienamente degno di udire i sensi di Timoleone, come quegli che intenderli appieno potete, e sentirli.

Parigi, 20 settembre 1788.

Vittorio Alfieri.