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16 saul
Abner   E chi siam noi? Senz’esso

piú non si vince or forse? Ah! non piú mai
snudar vorrei, s’io ciò credessi, il brando,
che per trafigger me. David, ch’è prima,
sola cagion d’ogni sventura tua...
Saul Ah! no: deriva ogni sventura mia
da piú terribil fonte... E che? celarmi
l’orror vorresti del mio stato? Ah! s’io
padre non fossi, come il son, pur troppo!
di cari figli,... or la vittoria, e il regno,
e la vita vorrei? Precipitoso
giá mi sarei fra gl’inimici ferri
scagliato io, da gran tempo: avrei giá tronca
cosí la vita orribile, ch’io vivo.
Quanti anni or son, che sul mio labro il riso
non fu visto spuntare? I figli miei,
ch’amo pur tanto, le piú volte all’ira
muovonmi il cor, se mi accarezzan... Fero,
impazíente, torbido, adirato
sempre; a me stesso incresco ognora, e altrui;
bramo in pace far guerra, in guerra pace:
entro ogni nappo, ascoso tosco io bevo;
scorgo un nemico, in ogni amico; i molli
tappeti assirj, ispidi dumi al fianco
mi sono; angoscia il breve sonno; i sogni
terror. Che piú? chi ’l crederia? spavento
m’è la tromba di guerra; alto spavento
è la tromba a Saúl. Vedi, se è fatta
vedova omai di suo splendor la casa
di Saúl; vedi, se omai Dio sta meco.
E tu, tu stesso, (ah! ben lo sai) talora
a me, qual sei, caldo verace amico,
guerrier, congiunto, e forte duce, e usbergo
di mia gloria tu sembri; e talor, vile
uom menzogner di corte, invido, astuto
nemico, traditore...