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14 LA VIRTU SCONOSCIUTA,


a te stesso la gloria ed il nome. Finchè vivo dintorno a me ti vedea, (me misero!) sulla fallace instabilità delle umane cose affidandomi, nella mente tua nobile, e nel caldo tuo cuore, come in un vivo e continuo libro, te, gli uomini tutti, e me stesso imparava io a studiare, e conoscere. Allettato dal tuo dotto, piacevole, saggio, eppure sì appassionato parlare, securo io troppo nella tua ancor verde età riposando, più a goderne pensava, che a porne con sollecitudine in salvo il migliore, insistendo, incalzandoti, e anche bisognando, amichevolmente sforzandoti a scrivere per tutti, e per me, in vece di parlar per me solo; poichè tu con ogni altro uomo quasi del tutto chiuso vivevi. Di questa mia inescusabile sconsideratezza e notte e giorno piango io: questa è, sol questa, la verace tua morte, che me addolora e dispera; questo è il fiero irreparabile comune e mio danno, che mi martíra. Te sfuggito e