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46 LA VIRTU SCONOSCIUTA,


v’ho aggiunto vecchiezza, e i suoi fastidj moltissimi.

VITTORIO.

Ah crudele! ma non era già il meglio per me, che nel perderti, la metà, e la migliore, dell’esser mio smarrita ho per sempre; e altro sollievo non serbo, che il sempre pascermi piangendo della tua memoria ed immagine.

FRANCESCO.

Doler non mi posso dell’immenso amor tuo; ma ti biasmerò bensì molto del lasciarti così in preda al dolore, e del dirmi, o pensare, che in me tu perdesti la metà del tuo essere. Nel fior de’ tuoi anni; acquistata (ancorchè a carissimo prezzo) a te stesso quella libertà, che se a farti vero cittadino insufficiente è pur sempre, poichè tal non sei nato, a non impedirti di essere e dimostrarti uomo pur basta; ed in oltre dolcemente ripieno il tuo cuore di nobile e degno amore; infelice a tai patti