Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, I.djvu/106

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104 FILIPPO.
Carlo.

 Oh vista!

Filippo.

In lui non è de’ traditor la schiatta
Tutta nò spenta: ma tu mira intanto,245
Qual degna io serbi a’ fidi tuoi mercede.

Carlo.

Ma quante, oimè! Quante quì deggio morti
Pria di morir veder?... Perez, tu pure?...
Ma già ti sieguo. Ove, dov’è quel ferro,
Che spetta a me? Via mi s’arrechi. Oh! possa250
Mio sangue sol spegner l’ardente sete
Di questo Tigre!

Isabella.

 Oh! saziar sol’io
Potessi io sola l’inumana rabbia!

Filippo.

Infami, or basta. A scelta vostra i’ lascio
Quel ferro, o quella tazza. O tu, di morte155
Tu sprezzator scegli tu primo.