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Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, I.djvu/52

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50 FILIPPO

Caduto stil: lungi nell’ombra incerta 100
Veggio in rapida fuga andarne il Figlio. —
Tutto narrai. Di voi se v’ha chi ’l possa
D’altro fallo accusar; se v’ha chi ’l possa
Anco di questo discolpar, favelli
Arditamente libero: v’inspiri 105
A tanto il Ciel. Terribil’opra è questa;
Ben vi pensate, o Giudici: da Voi
Del Figlio aspetto, e in un di me sentenza.

Gomez

Che ne domandi, o Rè? Tradir Filippo,
Tradir noi stessi, e il potrem noi? Ma in core 110
Di Padre immerger potrem noi l’acciaro?
Deh! non ci sforza al duro passo.

Leonardo

Giorno
Può sorger forse, o Rè, che udito, troppo
T’incresca il vero: e noi, che a te il dicemmo,
Farne tu vogli ripentir.

Perez

Ma nocque 115