Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/10

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Clitennestra.

Forse, chi sa, più che non credi è lungi
Tal periglio da noi: già rinnovate
Più lune son da che di Troja al suolo 80
Cadder le mura; ognor sovrasta Atride,
E mai non giunge. Il sai, che fama suona
Da feri venti andar divisa, e spersa
La Greca Amata. È giunto forse il giorno,
Che della uccisa Ifigenia darammi 85
Vendetta alfin, benchè tardata, piena.

Egisto.

E se pur fosse il dì: Vedova illustre
Del Re dei Re, Tu degneresti il guardo
Volgere a me d’un abborrito sangue
Rampollo oscuro? a me di ria fortuna 90
Misero gioco? a me di gloria privo,
D’oro, d’armi, di Sudditi, d’amici?...

Clitennestra.

E di delitti; aggiungi. In man lo scettro
Non hai d’Atride tu; ma in man lo stile
Non hai del sangue della propria Figlia95