Pagina:Alfieri - Vita, I, Londra, 1804.djvu/274

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EPOCA TERZA. CAP. XV. >? Questa metafora è soverchiamente canina. 1776. M La prego di torla. «Le postille di quel primo atto, ed i consigli che nel paterno biglietto le accompagnavano, mi fecero risolvere a tornar rifare il tutto con più ostinazione ed arrabbiata pazienza. Dal che poi ne usci la cosi detAvvilita in Egitto è da molti anni La maestà del trono &c. &c. B basti di questa Seconda, per dimostrare che forse era peggio della Prima. LETTERA DEL PADRE PACIAUDI. Pregiatiss. mio Sig. Conte. Le rimando il suo originale, in cui ho scritte le mie sincere ed amichevoli osservazioni. Parlando in generale io mi sono compiaciuto dei primi tratti della Tragedia. Spicca l’ingegno, V immaginazione feconda, e il giudizio nella condotta. Ma con uguale schiettezzà le dirò, che non sono contento della poesia. lversi sono mal torniti, e non haniw il giro Italia^