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72 VITA DI VITTORIO ALFIERI.

[1763] casa materna mi aveva inibito di chiedere alla Nonna qualunque cosa volessi, sollecitato caldamente da lei di ciò fare, mi troncò anco quì la parola; e non vi fu mai caso ch’io domandassi la spada allo Zio; e non l’ebbi.

CAPITOLO SESTO.

Debolezza della mia complessione; infermità continue; ed incapacità d’ogni esercizio, e massimamente del ballo, e perchè.


Passò in questo Modo anche quell’anno della Fisica; ed in quell’estate il mio Zio essendo stato nominato Vicerè in Sardegna, si dispose ad andarvi. Partito egli dunque nel Settembre; e lasciatomi raccomandato agli altri pochi parenti, od agnati ch’io aveva in Torino, quanto ai miei interessi pecuniarj rinunziò, o accomunò la tutela con un Cavaliere suo amico; onde io allora incominciai subito ad essere un poco più allargato nella facoltà di spendere, ed ebbi per la prima volta una piccola mensualità fissatami dal nuovo Tutore; cosa alla quale lo Zio non avea voluto mai consentire; e che mi pareva, ed anche ora mi pare, sragio-