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80 VITA DI VITTORIO ALFIERI.


[1763] sto. Egli era un uomo stimabile per la sua rettitudine, e coraggio: avea militato con distinzione; aveva un carattere scolpito e fortissimo, e le qualità necessarie al ben comandare. Ebbe anche fama di molto ingegno, alquanto però soffocato da una erudizione disordinata copiosa e loquacissima, spettante la storia si moderna che antica. Io non fui dunque molto afflitto di questa morte lontana dagli occhi, e già preveduta da tutti gli amici suoi, e mediante la quale io acquistava quasi pienamente la mia libertà, con tutto il sufficiente patrimonio paterno accresciuto anche dall’eredità non piccola di questo Zio. Le leggi del Piemonte all’età dei 14 anni liberano il pupillo dalla Tutela, e lo sottopongono soltanto al Curatore, che lasciandolo padrone decentrate sue annuali, non gli può impedire legalmente altra, cosa che l’alienazione degli stabili. Questo nuovo mio stato di padrone del mio in età di 14 anni, mi innalzò dunque molto le corna, e mi fece con la fantasia spaziare assai per il vano., In quel frattempo mi era anche stato toko il Servitore Ajo Andrea, per ordine del Tutore; e giustamente, perchè costui si era dato sfrenatamente alle donne, al vino, e alle risse, ed era diventato un pessimo soggetto pel troppo