Pagina:Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu/174

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152 visione

Seguìala armata di materno zelo
     117La vigil Donna, che la rozza prole
     Addestra, e all’aspro invia sentier del Cielo,
E dà mano a Colei, che temprar suole
     120I moti estremi dell’umane voglie,
     Onde or s’allegra il cor troppo, or si duole.
Esse, cui l’alto ufficio lor non toglie
     123L’armonich’arti nell’Empiro apprese,
     Che i suoni in sè dell’ampie sfere accoglie,
Sciolser il canto; e ad ascoltarlo intese
     126II susurro obbliar l’aure e le frondi,
     E al mar tacitamente il Po discese.
Pronubo santo Amor, tu che diffondi
     129Ovunque volgi il piè letizia e pace,
     E scambievol nell’Alme ardor infondi,
Mira noi Grazie, cui seguir te piace
     132Nostro onor, poiché a noi vincer fu dato
     Le false Grazie dell’Amor fallace:
Tu non sorgesti già dal tenebrato
     135Caos informe, onde il Cantore Ascreo
     Finse fra l’Ombre Amor squallide nato,
Che da sì fosca origin poi si feo
     138Condottier d’impudiche Anime degno,
     E di ree voglie genitor più reo;
Ma tu nascesti di pietade in pegno
     141Dalla piaga dolcissima del divo
     Fianco trafitto sul felice Legno;
E del tuo nascer d’ogni terrea privo
     144Vii forma porti nell’ammanto impresse
     Le sacre stille di quel Sangue vivo,
Per cui te il sommo Amor beato elesse
     147Sua grata sede, e a te le intemerate
     Vampe di caritade aurea concesse: