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Pagina:Alfredo Panzini - Il diavolo nella mia libreria.djvu/104

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:: La gallina cova 97


quella scioccherella andrà a sparger la voce fra questi contadini che io credo nel diavolo. Non sono screditato abbastanza! E la cosa è seccante; non per la cattiva riputazione, ma per le conseguenze pratiche: questi contadini credono fermamente che un uomo che vive sui libri possa — e perciò deva — essere imbrogliato anche nei più piccoli contratti.

«Vuole comperare un bel pesce fresco?»

E perchè io dimostrai che non era fresco, la pescivendola mi guardò stupefatta, e disse: «Capisce anche lei?»

Ma poi pensandoci bene, riconosco che in città avviene lo stesso: i contadini ve lo fanno capire; i cittadini, no.

In una repubblica ideale quelli che vivono sui libri dovrebbero essere esenti da tasse.

«Il contrario, anzi! Tassa speciale, con particolare inasprimento per quei sempliciotti che si permettono di dire al pubblico la verità: est tempus loquendi et tempus tacendi».

Siccome avevo in mano la Bibbia, ho