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Pagina:Alfredo Panzini - Il diavolo nella mia libreria.djvu/137

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130 Il diavolo nella mia libreria ::


rapporto fra questo ritrovo mondano e le osterie, di cui parlava S. E. il Ministro, «aperte per tutta la notte, dove si consumano enormi quantità di vino».

Si potrebbe osservare questa differenza: che qui è buon profumo, li sono malvagi odori.

Ma in quel punto, dallo sportello di un’automobile chiusa sporsero, ad una ad una, sei gambette.

Io le guardai. Lucide le gambette, lucido l'automobile, lucida la scritta tea room. Io provai il senso che le cose lucide producono, su gli idrofobi.

«È lecito guardare a tutte le età», mi disse Satana.

La lucidezza di quelle gambette poteva ricordare il guizzo iridescente del serpente antico. E anche l'improvviso dilatare del diametro, dalla caviglia sottile al polpaccio, non è senza suggestione: come il dilatare della serpe. Dopo le sei gambette, uscirono tre pellicce. E dentro le pellicce apparvero tre donne. Esse dondolarono un po’ ridendo