Pagina:Alfredo Panzini - Il diavolo nella mia libreria.djvu/148

Da Wikisource.
:: Memorie di giovinezza 141


non voleva andar d’accordo con la cena, in città con una signorina che aveva respinto tutto un mio epistolario, e mi aveva fatto sapere che mai avrebbe sposato una testa calda. In queste condizioni di cose mi trovai con tre miei coetanei della mia città; uno, studente di scienze, roso dal troppo ingegno, dalla miseria e poi dalla tisi (che lo distrusse poco di poi); uno, marinaio; uno, operaio delle ferrovie. Decidemmo di formare una società segreta allo scopo di mutare faccia alla terra.

«La cosa è possibile — disse quello che era studente di scienze. — Un uomo del nord ha scoperto la dinamite».

Non è credibile la gioia che noi provammo quando il nostro fratello (ci chiamavamo così, perchè allora l'odio fra i lavoratori del cervello e quelli della mano non aveva preso lo sviluppo che ha ai nostri giorni) ci spiegò come, anche essendo in pochi, era possibile con l'aiuto della dinamite mutare faccia alla terra.