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disprezzo pennaruli. Ma non gli si può negare un certo suo acume, anche se non riusciva a capire come un signore, un barone del suo reame potesse fare il liberale. Gli spiantati, i paglietta senza cause, i pennaruli potevano fare i liberali; ma un nobile...

Perchè allora liberale, che oggi vale quasi come codino, era il più elevato termine rivoluzionario fra noi.

Al quale proposito si può osservare che la rivoluzione italiana, compiutasi nel 1870, abbattè le paratie stagne che ci dividevano dalle altre nazioni; e allora dovemmo subire la legge dei vasi comunicanti, e i liquidi rivoluzionari con grande impeto e con tutti i loro nomi, irruppero fra noi.

Io capisco, anzi trovo dal suo punto di vista ragionevole questo rapporto che Francesco IV da Este, dileggiato anche lui dai liberali col nome di Rogantin di Modena, presentava al famoso congresso dei re, te-