Pagina:Algarotti, Francesco - Saggi, 1963 - BEIC 1729548.djvu/333

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Al Reverendissimo Padre Iacopo Stellini C.R.S.
Lettore di Morale nella Università di Padova


Quel conto, che fanno i principi di Oriente delle picciole cose che sono loro presentate da chi va a visitargli, quel medesimo faccia V.R. di questo mio saggio che io le presento. Sia esso un testimonio della mia divozione alla tanta sua virtù, e un omaggio che io rendo a Lei, la quale, ricco la mente di quanto hanno di più raro la moderna e la antica letteratura, siede tra noi maestro nella filosofica famiglia. Ben Ella meritava di esser collocata nel lume di questa Università; e meritava sopra tutto di esservi collocata da quell’uomo grande, capo di una nobilissima famiglia, dove la virtù di Scipione si trova temperata colla piacevolezza di Lelio, e che, col trarre V.R. dall’ombra del ritiro, è divenuta anche a’ dì nostri sommamente benemerita delle lettere. Grandissima è la compiacenza, che io provo nel riveder l’Italia anche per questo, che io pur potrò conversare con Lei, dallato a cui io non sono partito giammai, se non fecondato e in certa maniera elettrizzato la mente dalla sovrabbondanza della sua dottrina.


Padova, 16 Marzo 1753