vazioni più confeguenzc dedotto che non conveniva;
uno de’ maggiori delitti, che ad un Matematico
imputar fi polla. Quello Autore lo rimprovera
di aver dalla oflèrvazion fopradetta, la
diverfa rifrangibilità de’ raggi Solari argomentato,
quando non ballar lei "in modo niuno a ciò
fare, egli à efpreftamente detto, potendo per
avventura quella (liana apparenza nell’immagine
dal prifma rifratta, dalla difperlkme del Grimaldi
avvenire, o pure anco da una inegualità di rifrazioni
fatta non collantemente, ma a cafo 9 " da
cui perciò non fi polla dedurre cofa alcuna; nel
che quanto egli pare più fcrupolofo nel ragionare,
tanto più il fuo Avverfario par Ubertino nell’accufarlo. A tale effetto adunque per levar di
mezzo e la difperfione del Grimaldi, e Io fcrupolo,
che il cafo avelie che fare in quelle diverfe
rifrazioni, egli immaginò la feguente fperienza,
che è come l’arbitro, e il Giudice della controversa. Egli ricevè l’immagine colorata del Sole
fatta dal prifma, e che cadeva fu Ila muraglia,
egli la ricevè dico fu Ila faccia d’un altro prifma
pollo in piedi, in modo, che il rotto dell’immagine
veniffe a cadere nella parte più baiTa di
quella faccia, e il violetto nella più alta, e gli
altri colori intermedi cadeffero rifpettivamente
nelle parti intermedie tra il rollo, e il vialetto.
Se il primo prifma che orizontale era, i raggi rifrangeva
di baffo in alto, quello fecondo in piedi,
dee rifrangerli da un lato, dalla fin idra, o
dalla delira, talché fe prima quafi che dirittamente
andavano a ferire la muraglia alla fine lira