Pagina:Algarotti - Il Newtonianismo per le dame, 1737.djvu/191

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Dialogo Quarto. 179

E’ egli poflibuV, che trattandofi di due uomini eferatati nell’ortervare, ed attenti, fi debba aver bifogno d’incomodare un terzo per nfolvere una puifione di fatto. E non è gran maraviglia, mi éare, che vi portano eflere tal volta alcuni fatti, Fu’ quali due perfone fecondo i diverti loro principi diverfamente ragionino, ficcorae dal mutarfi, che faceva un certo di camifcia tre volte il giorno, uno argomentava, ch’egli dove ffe erte re molto pulito, e un’altro molto fuccido. Ma la quiftione fopra il fatto {Verta, e il negarfelo 1 uno all’altro di pianta, quello io credeva nferbato alle Donr.icciuole, ed agli Entufiafh.

Egli è, non v’£ dubbio, rifpos’io, un gran difonore per li Filofofi, il trovarli fu tali materie difcordanti; il che almeno fa vedere o negli uni» o negli altri difattenzione nell’oflervar la Natura. Quc’ragionevoli Cavalli cotanto fuperion agli Uomini nell’Ifola degli Houyhnynms, dove per ultimo approdò il Gulliver ne’ fuoi metaforici viaggi, lì maraviglierebbono di trovar corali contradizioni appreflo i nolbi Filofofi, che vuol dire apprettò coloro della noitra fpecie, da’ quali e più coltivata la ragione, erti che non fanno, che cofa voglia dire incertezza, e dubbio nelle materie di fatto. 11 difonore che ne ricevono anco apprefso di noi è grandiffimo, ma non lo ricevon cosi di rado, che non Te ne trovino troppo più efempj, che non faria bifogno. Due famofe Accademie» Je quali benché la verità abbiano per fine delle loro ricerche, anno però talora l’emulazione per compagna e per ifeorta, fopra un fatto difputaro-