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Dialogo Sesto. 263

fortemente attratta che il retto dell’acqua, chela Luna guarda obbhquamente, e che tano. Si dee adunque accumular nell Oceano cu ogni parte un monte d’acqua, la cui cima farà fottola Luna medefima. La Terra e anch clll un poco attirata dalla Luna, ma quella parte d’acqua, che è diattamente opponi a.quella, iopra cui è la Luna, lo è meno di qualunque altra a cagion della fua maggior lontananza. Ella adunque come abbandonata dalla Terra, che fa* gue alcun poco l’attrazion della Luna, e vi fafjj ivi la cima di un" altro monte d’acqua, colicene ve n’abbia due, l’uno oppolto totalmente ali altro L’Oceano adunque dee gonfiare, e m certo modo allungati! dalla parte, dove è la Luna, e da quella, che le è oppofta; e della figura di un porno acquiftar quella di un limone, le cui eltremità feguiteran Tempre la Luna nel fuo corfo giornaliero; coficchè il mare farà ora fcluacciato nel medefamo luogo, ed ora rallevato malto. li ogni parte di effo vi faran due maree nel tempo, eie la Luna impiega a ritornare al medefimo ino nel Cielo. Quand’ella è nella parte di mezzo di elio, o al Meridiano, vi dee effe re un alzamento d’acqua, una depreffione nel tempo appretto a poco ch’ella tramonta; quand’ella è nel mezzo del Cielo agli Antipodi un’altro alzamento, e un’altra dcprefiìone quand’ella leva. Tutto ciò dovrebbe a puntino (uccedere, fe tutta la Terra coperta faffe di profonde acque, e s’elle prontamente ubbidiflTero alla forza della Luna. Ma poiché vi vuole un certo tempo all’accumu-