Pagina:Algarotti - Il Newtonianismo per le dame, 1737.djvu/5

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nulla men sono, che le Stelle, e i Pianeti, i più brillanti e i più vasti oggetti dell’Universo, poche sono le sottili ricerche di Scienza, in cui siete obbligato di entrare; e gli argomenti, co’ quali stabilite la vostra opinione non ânno una tal certezza, che la vivacità del Dialogo ne venga ad essere offesa.

Io ô intrapreso di far piacere la Verità accompagnata da tutto ciò, che necessario è per dimostrarla, e di farla piacere a quel sesso, che ama più tosto di sentire, che di sapere. Il soggetto de’ miei Dialoghi è la Luce, e i Colori; il quale per quanto bello, e ridente sia, non è però per se stesso nè così vago, come il sono i vostri Mondi, nè così esteso. Molte sono, e difficili le minuzie, e le particolarità di Scienza, a cui io sono stato obbligato di discendere; ed i miei argomenti sono per isventura sperienze incontastabili, e che vogliono essere esposte con tutta la precisione immaginabile. Giusto era bene, che le Dame, le quali s’accorsero anch’esse per opera vostra del gran cangiamento, che nel Mondo pensante introdotto aveva il Descartes, del novello pure s’accorgessero, e naturalmente omai l’ultimo, di cui il gran Newton è Autore; ma egli era malagevole di ammansar di nuovo questa Fie-