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DIALOGO SECONDO.



Che le Qualità come la Luce, i colori,
e simili non sono altrimenti ne’ corpi.
Dubbj Metafisici intorno alle Sen-
sazioni che di esse abbiamo.
Esposizione de’ principj
generali dell’Ottica.





I

N tutto il tempo, che durò la Tavola non si saziava la Marchesa di far girare ora in un modo, ed ora in un’altro i globetti della luce, secondo ch’esigeva la diversità de’ colori delle cose, che si presentavano. E le pareva d’essere, siccome ella diceva, Signora, ed arbitra della Natura, avendo in mano sua di che tanto e sì diversamente variarla. Ma levate che furon le Tavole, ed essendo noi passati nel Giardino: Io son pronta, incominciò ella, a spogliar di qualunque sapore la zuppa, e a rinunziar di buona voglia a qualunque colore, che io mi tenessi più caro; in somma io voglio esser tutta Cartesiana, purche le vostre ragioni sian buone. I Globetti in vero mi conducono a questa strana conseguenza. Ma forse che può trovarsi con esso loro qualche mezzo termine. Voi fate, rispos’io, della Filosofia, ciò che gli

Avvocati fan della Legge. Non v’â mezzo ter-