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254 la divina commedia

     Dal lato onde ’l cammin nostro era chiuso,
cadea de l’alta roccia un liquor chiaro
138e si spandeva per le foglie suso.
     Li due poeti a l’alber s’appressaro;
e una voce per entro le fronde
141gridò: «Di questo cibo avrete caro».
     Poi disse: «Piú pensava Maria onde
fosser le nozze orrevoli ed intere,
144ch’a la sua bocca, ch’or per voi risponde;
     e le Romane antiche, per lor bere,
contente furon d’acqua; e Daniello
147dispregiò cibo, ed acquistò savere.
     Lo secol primo, quant’oro fu bello!
fe’ savorose con fame le ghiande,
150e nèttare con sete ogni ruscello.
     Mèle e locuste furon le vivande
che nodriro il Battista nel diserto;
153per ch’elli è glorioso e tanto grande
     quanto per l’Evangelio v’è aperto».