Ma dimmi: voi che siete qui felici,
desiderate voi piú alto loco 66per piú vedere e per piú farvi amici?»
Con quelle altr’ombre pria sorrise un poco;
da indi mi rispose tanto lieta, 69ch’arder parea d’amor nel primo foco:
«Frate, la nostra volontá quieta
virtú di caritá, che fa volerne 72sol quel ch’avemo, e d’altro non ci asseta.
Se disiassimo esser piú superne,
fòran discordi li nostri disiri 75dal voler di colui che qui ne cerne;
che vedrai non capére in questi giri,
s’essere in caritá è qui necesse, 78e se la sua natura ben rimiri.
Anzi è formale ad esto beato esse
tenersi dentro a la divina voglia, 81per ch’una fansi nostre voglie stesse;
sí che, come noi sem di soglia in soglia
per questo regno, a tutto il regno piace 84com’a lo re ch’a suo voler ne invoglia;
e ’n la sua volontade è nostra pace:
ell’è quel mare al qual tutto si move 87ciò ch’ella cria e che natura face».
Chiaro mi fu allor come ogni dove
in cielo è paradiso, etsi la grazia 90del sommo ben d’un modo non vi piove.
Ma sí com’elli avvien, s’un cibo sazia
e d’un altro rimane ancor la gola, 93che quel si chiede e di quel si ringrazia,
cosí fec’io con atto e con parola,
per apprender da lei qual fu la tela 96onde non trasse infino a co la spola.
«Perfetta vita e alto merto inciela
donna piú su,» mi disse «a la cui norma 99nel vostro mondo giú si veste e vela,