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Pagina:Alighieri, Giuliani - Opere latine vol I - 1878.djvu/151

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132 DE VULGARI ELOQUENTIA.


presentisse deslinato a divenire la Favella Volgare d’Italia. Ma tuttavolta nel secondo Libro del presente Trattato, e poi nell’Epistola a Cangrande, gli è facile ritrarne quali in sì rilevante materia fossero i pensieri del Poeta, sempre mai pronto nel soddisfare alle richieste de’ suoi pazienti e accorti discepoli.

17. «Bene andonno li fanti di Fioransa per Pisa.» La congettura del Böhmer, che, invece di Bene, come si registra ne’ Codici, sia qui da leggere Se ne, diviene certezza a chi riguardi il semplice fatto che vi s’accenna.

19. «Fo voto a Dio, che ingassara eie lo Comuno de Luca.» In una sua lettera al Torri, il sapiente critico Luigi Fornaciari già non si dubitò d’affermare: — Fo voto a Dio, l’ho per modo asseverativo, come diciamo Vi prometto, Vi assicuro, e simili; e verrebbe a dire pressochè Grazie a Dio.... Preferirei poi la lezione ingassara (rispetto ad ingassaria), distaccandola così in gassàra. Dante nel luogo esaminato allega alcuni modi particolari e osservabili de’ varj Dialetti della Toscana. Certamente notabili sono in questo Volgo e in questo Contado.... i modi palasso, piassa, posso, ec., per palazzo, piazza, pozzo; notabile anche tera, guera, e simili guastamenti qui tuttora vivi, per terra, guerra, ec. Ora nel solo vocabolo gassàra (per gazzarra, allegria o festa) vi sarebbe l’una e l’altra alterazione.... Eie credo che valga è, fatto come l’ee e l’ene, notati dal Mastrofini. — Cfr. De Vulgari Eloquentia, etc. Livorno, 1850, pag. 70.

21. Onche importa lo stesso che unque o mai; e il Fraticelli cel rafferma con altro esempio, tolto dal Volgarizzamento che Bono Giamboni fece delle Storie di Paolo Orosio: Non seppe onche che si fosse riposo.

23. Ovelle, il Corbinelli suppone siasi formato da ovec elle, e che possa significare con ella, poichè ovec per avec usavasi presso gli antichi Francesi. Ma il Böhmer è d’avviso che ovelle riunisca insieme ov’elle, onde più si determina e rischiara il senso delle parole, cui si collega. Per me, se non rifuggissi dalle congetture, mi risolverei a sostenere che quel vocabolo dev’essersi scambiato con avale, usato ancor oggidì