Pagina:Alighieri, Giuliani - Opere latine vol I - 1878.djvu/223

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204 concetto di dante

vien ad aggirarsi sui Volgari d’Italia, ne rintraccia bensì l’arte e l’ingegno di coloro, che seppero più o meno sollevarsi al Volgare Illustre; ma nel raffrontar essi Volgari, non esclusi quel di Sicilia e il Bolognese, istintivamente si muove a fame maggiore o minore stima, secondo che gli sembravano conformi al Volgare suo proprio, E questo era il Volgare de’ suoi generanti, il Volgare della sua Gente, il Volgare di Toscana, vo’ dire, e segnatamente quello di Firenze, che per diritto giudizio di natura, e per accorta e continua esperienza, gli parve più bello e più virtuoso e di suoni vocali ben più armonizzato. Tuttavia si persuase che, volendo recarlo negli Scritti, bisognasse attendere allo Stile, conveniente alla natura degli Scritti medesimi, affine di trascegliere da cotal natio Volgare quella parte che vi corrispondesse meglio. No davvero, che non h a supporsi, ch’egli pensasse di prescriverlo senza alcuna discrezione, non che solo ai Dicitori in Rima, a tutti gli altri Scrittori, quando fu suo costante avviso, che s’avesse in prima a vagliarlo, misurarlo e ponderarlo, per rimuoverne ciò che vi si ravvisasse disdicevole all’Uso letterario. Pertanto, se l’Allighieri vitupera e condanna, insieme cogli altri Italici, questo quello dei Volgari Toscani, non eccettuandone il Fiorentino, vi s’induce non già perchè ne disconoscesse il singolarissimo privilegio, ma perchè quasi a trastullo ed a caso se n’erano serviti i Rimatori Toscani. Laddove non si ritenne dal lodare soprattutto i Poeti convenuti da ogni Terra italica alla Corte di Federico II di Sicilia, dacchè essi poetando eransi dimostrati osservatori dell’Arte e della Ragione per dipartirsi dal Volgare natio, affine di seguire il Volgare quivi oramai divenuto Cortigiano e Illustre. Ai Dicitori Italiani adunque, delle cui Rime s’allegrava la sì magnificata Corte, e a que’ di Sicilia massimamente, vuolsi recare il giusto vanto d’essere stati i primi che dalle rozze Cantilene, risuonanti nel loro rispettivo Dialetto, si rivolsero a poetare con freno d’Arte nel Volgare già tanto accreditato. Or che è mai questo si prezioso Volgare? Qual norma ne attingeranno i nostri Scrittori? Potrebbe forse mai essere il Linguaggio destinato all’italiche Famiglie? Da quanto abbiamo premesso, non sarebbe difficile il dar a ciò