Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/117

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Lalena mera delpolmon ſimunta
     quando fu ſu chio non potea pixoltre
     anzi maſiſſi nela prima giunta45
Omai conuien che tu coſi tiſpoltre
     diſſel maeſtro che ſeggendo inpiuma
     imfama non ſiuien ne lotto coltre
Sanza laqual chi ſua uita conſuma
     cotal uiſtigia interra diſſe laſcia50
     qual fumo inaere et inacqua la ſchiuma
Et pero leva ſu uinci lambaſcia
     conlanimo che vince ogni battaglia
     ſe colſuo grate corpo non ſaccoſcia
Piu lunga ſcala conuien che ſi ſaglia55
     non baſta dacoſtoro eſſer partito
     ſe tu mintendi orfa ſi che ti taglia
Leuami allor monſtrando mi fornito
     meglio dilena chio non mi ſentia
     et dilli ua chi ſon forte et ardito60
Super lo ſcoglo prendemo lauia
     chera ronchioſo ſtretto et malageuole
     et certo piu aſſai che quel dipria
Parlando andaua per non parer fieuole
     onde una uoce uſci delalto foſſo65
     aparole formar diſconueneuole
Non ſo che diſſe anchor che ſouraldoſſo
     foſſi delarco gia che uarcha quiui
     ma chi parlaua adira parea moſſo
Io era uolto giu maliocchi uiui70
     non potean ire alfondo perloſcuro
     perchio maeſtro fa che tu arriui