Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/166

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Dinanzi miſi tolſe et fe reſtarmi
     eccho dite dicendo et eccho illoco20
     dote conuien che difortezza tarmi
Comio diuienni allor gelato et fioco
     nol dimandar lector chi non loſcriuo
     pero cogni parlar ſarebbe poco
lo non mori et non rimaſi uiuo25
     penſa omai perte ſai fior dingegno
     qualio diuenni duno et daltro priuo
Lomperador deldoleroſo regno
     damezzol petto uſcia fuor delaghiaccia
     et piu conungigante io mi conuegno30
Che giganti nonfan conleſue braccia
     wedi omai quanteſſer dee queltutto
     cacoſi fatta parte ſicomfaccia
Selfu ſibel comello e fatto brutto
     et contral ſuo fattore alzo lecigla35
     bendee dallui procedere ogni luttto
Oquanto parue ame gran marauigla
     quảndo uiditre facce allaſua teſta
     luna dinanzi et quel era uermigla
Laltreran due che ſagiugnieno aqueſta 40
     ſoureſſo mezo daciaſcuna ſpalla
     et ſe giugneno alluogo delacreſta
Et ladextra parea tra bianca et gialla
     laſiniſtra aceder era talquali
     uegnon dila ondel nilo ſaualla 45
Sotto ciaſcuna uſciuan due grandali
     quanto ſiconuenia atanto uccello
     uele dimare nonuidio cotali