Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/17

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[versione diplomatica]

Facean un tumulto ilqual ſagira
     ſempre quel aer ſenza tempo tincta
     come larena quando aturbo ſpira30
Et io chauia dorror lateſta cincta
     diſſı maeſtro che e quel chiodo
     et che gente che pare nelduolo ſia uincta
Et egli adme queſto miſero modo
     tengo lanime triſte dicoloro35
     che uiſſer ſenza fama eſenza lodo
Meſtiati ſono adquel captiuo coro
     degliangioli che non fuoro ribelli
     ne fuoro fedeli adio ma perſe fuoro
Cacciali iceli per non eſſer men belli40
     nello profondo inferno lireceue
     calcuna gloria irei aurebber delli
Etio maeſtro che e tanto greue
     diſſio che lamentar lifa ſi forte
     reſpuſe dicirolti molto breue45
Queſti non hanno ſperanza dimorte
     elaloro cieca uita e tanto baſſa
     chen uidioſi ſon dogni altra ſorte
Fama diloro ilmondo eſſer non laſſa
     miſericordia et iuſtitia lideſdegna50
     non ragionar dilor ma guarda et paſſa
Etio che riguardai uidi una inſegna
     che girando correa tanto racta
     che dogni puoſa me paria indegna
Et dietro liuinia ſilunga tracta55
     digente che non hauerei creduto
     che morte tanta nauiſſe diſfacta


[versione critica]

Facean un tumulto il qual sagira
     sempre quel aer senza tempo tincta
     come larena quando a turbo spira30
Et io chavia dorror la testa cincta
     dissi maestro che e quel chiodo
     et che gente che pare nel duolo sia vincta
Et egli ad me quello misero modo
     tengo lanime triste di coloro 35
     che visser senza fama e senza lodo
Mestiati sono ad quel captivo coro
     degli angioli che non fuoro ribelli
     ne fuoro fedeli a dio ma perse fuoro
Cacciali i celi per non esser men belli 40
     nello profondo inferno li receve
     calcuna gloria i rei avrebber delli
Et io maestro che e tanto greve
     dissio che lamentar li fa si forte
     respuse dicirolti molto breve 45
Quelli non hanno speranza di morte
     e la loro cieca vita e tanto bassa
     chen vidiosi son dogni altra forte
Fama di loro il mondo esser non lassa
     misericordia et iustitia li desdegna 50
     non ragionar di lor ma guarda et passa
Et io che riguardai vidi una insegna
     che girando correa tanto racta
     che dogni puosa me paria indegna
Et dietro li vinia si lunga tracta 55
     di gente che non haverei creduto
     che morte tanta navisse disfacta