Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/175

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Dimartia tua chenutiſta ancor tiprega
     oſanto patre che pertua lategni80
     perloſuo amore adunque anoi tipiega
Laſcianandar perlituo ſette regni
     gratie riportero dite allei
     ſe diſſermentouato lagiu degni
Martia piacque tanto aliocchi mei85
     mentre chi fui diſſelli allora
     che quante gratie uolſe dame fei
Or chedila dalmat fo dimora
     piu muouer nonmipuo perquella legge
     che fatta fu quando menunſci fora90
Maſe donna delciel timoue et regge
     come tu di nonce miſtier luſinghe
     baſti ſi ben che perlei mirichegge
Vadunque et fa che tu coſtui ricinghe
     dungiuncho ſchietto et cheglilauil uiſo95
     ſi cogni ſucidume quindi ſtinghe
Che non ſi conuerria locchio ſơ priſo
     dalcuna nebbia andar dinanzi alprimo
     miniſtro chee diquei diparadiſo
Queſta iſoletta dintorno adimo adimo100
     lagiu cola doue labatte londa
     porta digianchi ſoural molle limo
Nullaltra pianta che faceſſe fronda
     oinduraſſe uipuote auer uita
     pero che alepercoſſe non ſeconda105
Poſcia non ſia diqua uoſtra reddita
     loſol uimoſterra che ſurge omai
     prendetel monte apiu lieue ſalita