Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/198

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Non io fentendi io dico dibeatrice tu lauederai difopra infu lauctta diquefto monte rider et felice Et io fegnor andiamo amaggior fretta che già non ma fatico come dianzi et uedi ornai ebei poggio lombra getta Noi anderem conquetto giorno manzi rifpuofe quanto piti potremo ornai mal fatto e daltra forma che non ftanzi Prima che fie latiti tornar uederai colui ebe già fi cuopre della cotta fi che fuoi raggi tu romper non fai Ma uedi laanamma che pofta fola folcita uniuerfo noi riguarda quella nafennera Iauia più totta ^ Vennimo allei.oanima lombarda £> et nel mouer deglioccbi bonefta et tarda come tittaui altiera et difdegnofa Ella non cidicea alcuna cofa ma Iafciauane gir folo fguardando aguifa dileon quando fi pofa Pur uirgilio fi traffe allei pregando ebenne mottraife lamiglior falita et quella non rifpuofe alfuo dimando Ma dinottro paefe et della uita cincbiefe-.eldolce duca incominciaua mantoua.e lombra tutta infe romita Surfe uerlui delluogo'oue pria ttaua dicendo omantouano.io fon fordello della tua terraret lun laltro abracciaua