Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/27

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Io uenni inluogo dogni luce muto
     che mugghia come fa mar pertempeſta
     ſe da contrari uenti e combaptuto30
Labufera infernal che mai non reſta
     mena liſpiriti conla ſua rapina
     uoltando et percotendo limoleſta
Quando iungon dauanti allaruina
     quiui laſtrida ilcompianto illamento35
     beſtemiman quiui lauirtu diuina
Inteſi cha coſi facto tormento
     enno dannati ipeccator carnali
     che laragion ſonmettono altalento
Et come liſtornei neportan lali40
     nel fretto tempo a ſchiera lunga epiena
     coſi quel fiato liſpiriti mali
Diqua dila digiu diſu limena
     nulla ſperanza licomforta mai
     non che diſpoſa ma diminor pena45
Et come igru uan cantando lorlai
     facendo inaere diſe langa riga
     coſi uideo uenir traendo guai
Ombre portare daladetta biga
     perchio diſſi maeſtro chi ſon quelle ?50
     genti che laura nera ſigaſtiga ?
Laprima dicolor dicui nouelle
     tu vuoi ſaper mi diſſe queſti allocta
     fu imperadrice dimolte fauelle
Auicio deluſuria fu ſi rocta55
     che libito felicito inſualegge
     pertotie ilbiaſmo inche era condocta