Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/38

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Le ſue permutation non anno triegue
     neceſſita lefa eſſer ueloce
     Ti ſpeſſo uien chi vicenda conſegue90
Queſte colei che tanto poſta incroce dil
     pur dacolor chelle dourien dar lode
     dandole biaſmo atorto et mala uoce
Ma ella ſe beata et cio non ode
     conlaltre prime creature lieta95
     uolue ſua ſpeta let beata ſi gode
Or diſcendiam omai amaggior pieta
     gia ogni ſtella cade che ſaliua
     quando mi moſſi eltorppo ſtar ſideta
Noi ricidemo ilcerchio alaltra riua100
     ſouruna fonte che bolle et riuerſa
     per un foſſato che dallei deriua
Lacqua era buia aſſai piu che perſa
     et noi incompagnia delonde bige
     entramo giu peruna uia diuerſa105
1 Inlapalude ua 2conome tige
     queſto triſto ruſcel quande diſceſo
     alpie delemaligne piagge grige
Ee io che demirare ſtaua inteſo
     uidi gente fangoſe inquel pantano110
     ignude tutte et conſembiante offeſo
Queſti ſi percotean non pur conmano
     ma conlateſta colpetto et coipedi
     troncando ſi codenti abrano abrano
Lobuon maeſtro diſſe figlio or uedi115
     lanime dicolor cui uinſe lira
     et anche uo che tu percerto credi

  1. Vna aggiunto a penna
  2. cha aggiunto a penna